sanita

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Trasparenza e chiarezza sugli accordi che l’amministrazione comunale sta mettendo in campo con Foligno e Regione in merito all’integrazione fra gli ospedali delle due città. E’ quanto ha chiesto con forza il PD di Spoleto a conclusione dell’incontro pubblico, coordinato da Carlo Antonini, sui temi della sanità nel territorio spoletino in linea con quanto ripetutamente chiesto da numerosi cittadini e dai rappresentanti delle associazioni, di cui la maggior parte sono confluite nel City Forum, che da anni si battono, affiancati dalle passate amministrazioni, per la salvaguardia dei livelli di assistenza e cura erogati dal nostro ospedale e dai servizi socio-sanitari territoriali.

Un argomento di tale portata per la salute dei cittadini non può essere concordato nelle ‘segrete stanze’, ma deve necessariamente essere oggetto di confronto anche davanti ad un contraddittorio. E ci mancherebbe pure che non ci fosse dialogo istituzionale con una città importante come Spoleto da parte della città di Foligno e dalla Regione. Il PD che nel suo DNA ha il massimo rispetto delle istituzioni ritiene che quanto il sindaco Cardarelli sbandiera come propria prerogativa sia invece di estrema ovvietà.

Dall’incontro pubblico – al quale hanno dato un fattivo contributo la responsabile del Distretto sanitario Simona Antinarelli, il responsabile del Presidio ospedaliero Luca Sapori e il Direttore amministrativo della Asl Umbria 2, Enrico Martelli – sono emersi dati interessanti dalla comparazione tra il 2014 e il 2015.

La sanità spoletina non ha ridotto la propria attività e può competere alla pari con quella di altri territori. Infatti le prestazioni, soprattutto di alcuni reparti, si configurano come eccellenti a livello regionale. Ad esempio la chirurgia è passata da 1563 a 1655 interventi; la medicina da 1219 prestazioni a 1289; la medicina dell’area acuta (rianimazione) da 117 a 134. La lieve flessione registrata invece nel reparto ostetricia-ginecologia è da imputare alla diminuzione delle nascite, mentre è in crescita il livello della complessità degli interventi chirurgici.

In sostanza la sanità locale, ospedaliera e territoriale, ha saputo reggere nonostante i tagli finanziari e questo consentirà di procedere sul tavolo della trattativa in corso senza subire le richieste altrui.

Anche per questo le dichiarazioni di qualche rappresentante dell’Amministrazione comunale risultano improvvide. Mentre le esternazioni del Sindaco prive di dati, numeri e prospettive concrete creano grandissima preoccupazione.

Perché non dice che condizione essenziale e irrinunciabile è il mantenimento del requisito dell’emergenza-urgenza di primo livello? Perché non spiega ai cittadini quale integrazione si intende attuare?

Il PD, alla luce dei dati acquisiti, non accetterà che l?ospedale di Spoleto diventi succursale di quello di Foligno. L’integrazione deve essere reale, con alcuni servizi in capo al nosocomio spoletino per tutto il territorio. Solo così si attuerà in concreto la legge di riordino dei servizi sanitari, privilegiando cioè il merito e le professionalità esistenti e non altri fattori.

Siamo quindi in attesa di conoscere i contenuti degli accordi in corso, chiarendo al sindaco Cardarelli che il nostro intervento non ha nulla di demagogico. Il PD porta avanti argomentazioni razionali e non cerca il consenso facendo leva sull’emotività e sui pregiudizi, tecnica politica che lasciamo volentieri al sindaco. Il PD piuttosto, con rammarico, deve ancora una volta stigmatizzare comportamenti ed esternazioni vuote e inconcludenti da parte di chi oggi amministra Spoleto.