antonini

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“I progetti proposti dall’amministrazione comunale di Spoleto nell’ambito di Agenda Urbana, misura programmatica messa a disposizione dalla Regione Umbria e ben illustrata, nelle finalità e nelle prospettive, a palazzo Mauri, dalla Presidente Catiuscia Marini, appaiono deboli, una sorta di lista della spesa, che non coglie appieno il significato e gli obiettivi di questo strumento derivante dai fondi europei 2014-2020.

Il programma Agenda Urbana non è infatti uno strumento finanziario per realizzare nuovi contenitori o ristrutturare i contenitori esistenti, né per realizzare opere pubbliche o nuovi elementi di arredo urbano. Il programma Agenda Urbana è un’occasione per rendere la città più smart, accogliente e attrattiva. La città come luogo privilegiato dell’innovazione, della creatività, della cultura e del capitale umano. L’Agenda Urbana presentata dall’amministrazione comunale è invece un programma frettoloso composto da semplici opere pubbliche da realizzare con rapidità, solo per il fatto che ci sono i soldi da spendere, senza una visione strategica e senza creare l’effetto moltiplicatore delle risorse sia pubbliche che private. Il primo obiettivo di questo importante strumento urbanistico è certamente quello di cominciare a creare una rete di connessioni fra le cinque città più grandi ammesse a finanziamento per definire un’idea condivisa dell’Umbria di domani; una unitarietà programmatica che non può essere lasciata in mano alla sola Amministrazione Regionale che anzi stimola il protagonismo delle città. Sarebbe stato auspicabile, lo è ancora, che in tal senso il sindaco si fosse attivato per un protagonismo di Spoleto magari convocando qui, nel nostro territorio, i sindaci di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello per approfondire i gravi e spesso comuni problemi delle città umbre. Non lo si è fatto così come non si è fatta una vera partecipazione con le associazioni di categoria, con i professionisti e con le forze economiche, imprenditoriali e del terzo settore mancando un secondo obiettivo di Agenda Urbana: partire dalle somme disponibili e creare un effetto moltiplicatore delle risorse stimolando e favorendo l’intervento privato.

Per comprendere meglio lo scarso respiro del progetto amministrativo facciamo uno dei molti esempi possibili.In Agenda Urbana vi è una misura definita: “Valorizzazione degli attrattori culturali”. Sembra una misura pensata appositamente per Spoleto, potremmo definirla identitaria. Possibile che non sia venuto in mente qualcosa di più incisivo che proporre la illuminazione delle facciate di alcuni palazzi per valorizzare la straordinaria tradizione e l’immenso patrimonio di Beni Culturali di Spoleto? Potremmo continuare ad elencare carenze e difetti, ma non intendiamo svalutare la portata del progetto né svilirne le potenzialità; la nostra vuole essere una critica costruttiva tesa a migliorare la qualità dell’azione di governo della città, stimolando il sindaco, dal ruolo di opposizione che ci compete in questa legislatura. Agenda Urbana è una grande opportunità e il Pd intende contribuire a rendere tale opportunità un fatto concreto illustrando ai cittadini la nostra “idea di città”, incalzando la giunta con l’azione dei nostri consiglieri comunali, cercando di favorire ulteriori investimenti della Regione e del Governo sulla nostra Spoleto.